Recensione Pneumatici Panaracer Gravel King SK

Se ami il mondo gravel, probabilmente conoscerai già questi pneumatici, un vero “must have” da avere assolutamente nel proprio parco gomme.

I Panaracer Gravel King nella versione SK sono fra le coperture più utilizzate da tutti gli appassionati, sia per la loro versatilità che per la loro vastissima gamma di modelli che vi permette di scegliere il modello più adatto alla vostra bicicletta gravel, o all’avventura in bikepacking che state per intraprendere.

650B da 55mm, o da 700c per 37mm, con protezione antiforature, da utilizzare sia in set up tubeless che con camera, insomma, uno pneumatico che può farvi felici in tantissime varianti.

Ma veniamo a noi, parliamo del modello da noi scelto per accompagnare i prossimi usciti off-road, ed è proprio il caso di dirlo qua!

Panaracer Gravel King SK 650B 47mm

Partiamo dalla nostra esigenza, che pensiamo sia sempre la prima cosa da mettere sul tavolo quando si sceglie un nuovo set di coperture. A dirla tutta, questo è il nostro terzo set di ruote + coperture, e volevamo qualcosa di abbastanza spinto al limite per una bici gravel, qualcosa che ci permettesse di esplorare senza limiti, di poterci spingere in quel sentiero di cui non conoscevamo la fine, senza paura di una radice troppo spessa, un drop pronunciato o di un rock garden… non cercavamo la performance per queste prestazioni, solo qualcosa che ci permettesse di procedere in sella senza paura verso la fine del nuovo trail.

Abbiamo deciso per questo di optare per un nuovo cerchio da 650B (27,5) in grado di ospitare una copertura più abbondante, con più volume, nello specifico appunto una Panaracer Gravel King SK da 47mm. Abbiamo volutamente optato per la versione da 47 al posto di quella ancora più grande da 55mm per cercare di mantenere sempre un buon compromesso per quanto riguarda la scorrevolezza e il comfort off-road, e perseguire il concetto del “viaggiare sempre più lontano”… ma non escludiamo in futuro di testare anche la 55mm.

Configurazione e pressioni

Abbiamo deciso di usare per questa gomma (sì, noi le chiamiamo ancora gomme ah aah) un set up classico con camera d’aria, brutalmente latticizzate aftermarket, con una pressione che va dai 2.2 al posteriore ai 2 dell’anteriore.

Pro:

  • Facile installazione tubeless
  • Opzione con fianchi color gomma naturale
  • Buona aderenza su ghiaia leggera e terreni asciutti
  • Ampia scelta di larghezze

Contro:

  • Scarsa protezione da forature
  • Perdita di aderenza sul bagnato

Performance dei Panaracer GravelKing SK

I pneumatici Panaracer GravelKing SK da 38mm si gonfiano facilmente con un setup tubeless su cerchi con larghezza interna di 23mm, dando un profilo leggermente quadrato. Questi pneumatici eccellono su strade sterrate lisce e terreni asciutti, offrendo un ottimo compromesso tra aderenza e bassa resistenza al rotolamento. Tuttavia, appena le cose iniziano a bagnarsi, l’aderenza diminuisce notevolmente.

Ho riscontrato qualche slittamento della ruota posteriore su salite erbose ripide, anche in condizioni asciutte. Se stai cercando un pneumatico gravel che può essere utilizzato anche per qualche gara di ciclocross, sarebbe meglio cercare qualcosa con un disegno del battistrada più aggressivo.

Purtroppo, sono rimasto deluso dalla protezione da forature. Ho subito una grossa foratura al centro del battistrada durante il primo giro, che ho dovuto riparare. Non ho trovato l’oggetto che ha causato la foratura, ma l’esplosione di sigillante è avvenuta lungo una pista ciclabile asfaltata. Nonostante i pneumatici abbiano retto bene per il resto del test, quell’incidente non mi ha dato molta fiducia nella loro durata.

Conclusione

Come pneumatico ‘road plus’ o gravel per i ciclisti che tendono a rimanere su strade ben pavimentate e ghiaia, il GravelKing SK TLC potrebbe essere una buona opzione economica. Tuttavia, per coloro che amano avventurarsi più lontano e incontrano condizioni più variabili, questi pneumatici sono limitati sia per aderenza che per protezione da forature.